La distribuzione uccide la concentrazione

Per anni ho camminato lungo la Senna davanti al cantiere dove la Grande Biblioteca progettava di ammassare milioni di libri in quattro torri gigantesche; mi veniva da ridere: i decisori, gli architetti, i progettisti avevano mai sentito parlare del computer? Questi libri, li consultiamo già da casa!” (da Michel Serres, Il mancino zoppo, Bollati Boringhieri 2016, pag. 255)

BNF

Ho pensato a questo passo di Michel Serres quando ho visto nei giornali i commenti entusiastici della biblioteca di Tianjin, opera di MVDRV. Un progetto che io invece trovo quasi abominevole.

35b_websize_Tianjin_Library_©Ossip

Se questa biblioteca vuole rappresentare l’inutilità attuale delle biblioteche, data la possibilità di consultare da casa i libri, e se vuole per questo svilire l’importanza del libro come oggetto (quanti libri finti, lì dentro?) e il valore del raccoglimento della lettura, allora è un progetto azzeccato. A parte il fatto che lo trovo veramente grossolano e impoetico, oltre che poco funzionale. In una parola, pacchiano. Se Trimalcione fosse vivo si farebbe fare da questo studio olandese (secondo me il più sopravvalutato della storia) un bel villozzo con la Jacuzzi dentro la palla al centro della casa.

C’è una questione di fondo, che è quella di cui parla la citazione di Serres. Nel momento in cui tu puoi, ad esempio, disporre della biblioteca di Francia on line, cosa diventa la biblioteca come edificio, come fatto fisico? Chiaramente la lettura diretta del libro cartaceo diventa un’attività direi quasi secondaria, forse è un retaggio. Quindi, è più un fatto di pura rappresentazione, che di utilità; è una cosa più che altro simbolica, al di là della conservazione pura. Se c’è una effettiva utilità legata al libro in quanto cartaceo, è nella visione/consultazione – riservata, delicata – di originali. A me pare che questo tema sia stato sviluppato quasi all’opposto di quel che si sarebbe dovuto, in questa biblioteca. Questa biblioteca nasce già morta, è un retaggio del passato. Altro che “la più futuristica del mondo”, come dice un ridicolo video su Repubblica. Secondo me è un esempio di come non andrebbe fatta, di come non andrebbe rappresentata oggi una biblioteca. E di come non saranno più le biblioteche.

Giornalisti più competenti e meno lecchini rilevano intanto la questione dei libri finti e i primi feriti fra i visitatori, leggi qui https://archpaper.com/2017/11/mvrdv-library-fake-bookshelves/#gallery-0-slide-0

 

 

 

1 comments

Lascia un commento