Month: novembre 2014

Pasolini ecc. V. Intermezzo, le pasolineidi

Come dice Fabio Benincasa “Da oggi cominciano ufficialmente le Pasolineidi, le olimpiadi della rimembranza pasoliniana che raggiungeranno il culmine nel quarantesimo della morte, l’anno prossimo. Niente di male se l’anniversario diventa un’occasione per riflettere sul suo pensiero, non l’ennesima gara a costruire un santino agiografico buono per tutte le stagioni.

Ecco io ho cercato di partire in anticipo, cercando d’eliminare il santino in questo post (avendolo pure definito “la rovina degli intellettuali italiani” non per colpa sua ovvio ma di questi ultimi).

Ma per oggi, visto che 39 anni fa venne assassinato verso il giorno dei morti, metto qui un ricordo e un’altra cosa.

Il ricordo è che per un po’, dopo la sua morte, alcuni miei compagni “truzzi” si ingiuriavano chiamandosi a vicenda “Pasolini” come a dire sinonimo di ricchione. Lo raccontai a mio padre. Il quale, anche se oggi con i parametri della inquisizione LGBT verrebbe senz’altro giudicato un “omofobo” (poco tempo dopo il suo giudizio su Lou Reed fu semplicemente “ricchione drogato”), commentò dicendo che questi ragazzini erano imbecilli, che avrebbero dovuto baciare in terra per essere, anche lontanamente, come Pasolini.

L’altra cosa è il finale del primo episodio di Caro Diario di Nanni Moretti. In genere si snobba Nanni Moretti come radical chic, ecc. ecc. Sono critiche che non capisco. E dico senza vergogna che Caro Diario, e soprattutto il primo episodio, ed in particolare di esso il finale che qui riporto, mi sono stati sempre cari.